Girando per i siti e i cataloghi si nota che ciò che maggiormante tira il mercato è il colore della muta.
Ho usato mute di tutti i colori e non ho notato variazioni nelle catture o nel comportamento dei pesci, cosa che mi fa credere che il colore della muta abbia poca importanza, in linea di massima. Tralaltro, fatta eccezione per i fondali molto chiari, il nero scompare quanto i mimetici più esasperati (le cernie ce lo insegnano!).
Premesso che la muta è composta sempre di questi due pezzi:
- giacca
- pantalone
cui si possono aggiungere:
- bermuda (io lo uso sempre, d'estate metto una mutanda di lycra sopra la muta)
- calzari (d'estate uso calzini di spugna)
- sottomuta (io non lo uso mai)
- guanti (estate e inverno uso gli stessi guanti di alcantara)
Quello che conta veramente nella muta si riassume in questi punti:
1) taglio della muta: la muta deve essere tagliata bene, deve essere comoda, aderire, non abradere, non fare circolare acqua indesiderata.
2) superfici: le mute sono sostanzialmente di tre tipi: liscio- spaccato, foderatro-spaccato, bifoderato. Tutti gli altri, salvo rare eccezioni, li scarterei.
3) spessore: variabile importante nella capacità coibente.
4) il tipo di neoprene: vero segreto delle mute gelosamente custodito dai costruttori, chiave essenziale nella riuscita della muta.
Premesso ciò, è ovvio che la muta, preferibilmente, deve essere su misura (in particolar modo la giacca).
La superficie, per motivi di aderenza, dovrebbe sempre essere internamente "spaccato", anche se ci sono delle deroghe... Per quanto riguarda la superficie esterna, il pantalone lo consiglio sempre foderato, dal momento che estremamente esposto a traumi, ha bisogno di maggiore robustezza. La superficie esterna liscia, nella giacca e nei calzari, è consigliabile a tutti coloro che si muovono in gommone, come me, in quanto il vento sulla fodera fa "effetto borraccia" congelando il pescasub all'interno. Per lo stesso motivo è consigliabile le fodera nella giacca estiva, quando dentro la muta al sole ci si squaglia. Inoltre, negli spessori estivi, la fodera aumenta molto la resistenza agli strappi. Chi volesse utilizzare uno spessore sottile con una superficie esterna liscia, può allora considerare un interno foderato per aumentare la robustezza della muta (scelta praticata da molte case produttrici).
Lo spessore della muta, per me, è sempre differente tra giacca e pantalone. D'estate pantalone 3mm, giacca 4mm (foderata), mutanda di lycra; mezza stagione pantalone 3mm, giacca 5mm (liscia), mutanda lycra/bermuda 1.5mm; inverno (senza neve) pantalone 5mm, giacca 7mm liscia, bermuda 1.5mm, calzari 3mm lisci; inverno (con neve) pantalone 5mm, giacca 8mm liscia, bermuda 1.5mm, calzari 3mm lisci, termos di the bollente da usare anche come scongelante per mani e piedi in gommone.
Infine il neoprene. Una muta da 3mm spaccato-foderato con fodera ad elasticità multidirezionale può essere di quasiasi neoprene, ma una giacca dai 5mm in su deve essere di neoprene buono. Tutte le marche possono fare neoprene buono e cattivo, per me il neoprene buono è sostanzialmente morbido (cosa che di solito significa molto ricco in bolle, quindi anche caldo). Questo implica anche che il neoprene, a pressione crescente si schiacci, divenga freddo e alteri vertiginosamente l'assetto. Per spessori piccoli (3 o 4 mm), il fenomeno è trascurabile. Dai 5mm in su, se sai di pescare per ore nei primi 5 metri, si schiaccia o meno, poco importa, tanto la pressione sarà sempre contenuta. Per i profondisti la cosa cambia. Io pesco a -20 metri anche in pieno inverno ed in primavera, con acqua fedda ancora, mi trovo già sui -30 metri: la mia muta deve essere di un buon neoprene o le gambe non mi reggono la fatica... La soluzione la ho personalmente trovata con il daiwabo, meno caldo di altri neopreni, ma straordinariamente morbido e resistente allo schiacciamento.
|