Questa bella corvina è il risultato della mia ultima pescata effettuata su una delle tante tegnue che si trovano al largo della Laguna Veneta.
E' stata una pescata impegnativa per diversi motivi, in primis per la visibilità pressocchè nulla (non più di un metro), poi per la corrente sostenuta e per la muta spessa che indossavo, che rendeva il mio assetto alquanto problematico. La pescata è stata impostata in tana, con un susseguirsi di tuffi per me abbastanza impegnativi non tanto per la profondità in sè (tutto sommato abbordabilissima in condizioni normali: 14 metri) quanto per la forte corrente e l'assetto ingestibile (un pezzo di sughero in superficie, un sasso sul fondo), a cui si sommava una forte sensazione di oppressione e disagio ogni qual volta effettuavo un tuffo "nel buio" (infatti non sono per niente abituato a pescare in simili condizioni di visibilità, in tana peraltro). In definitiva, in tale occasione le mie capacità apneeistiche (che reputo di per sè modeste) risultavano più che dimezzate.
Per fortuna però incoccio la tana giusta (o meglio, ci sbatto la faccia ) e alla fine un bel pesce viene fuori. La tana era piena di corvine di buona pezzatura, che stazionavano tranquille vicino all'imboccatura, tanto che ho avuto tutto il tempo di scegliere con calma il bersaglio. Attendo l'allineamento con un'altra grossa corvina prima di premere il grilletto, ma devo aver valutato male le distanze, perchè alla fine solo il primo pesce mirato rimane vittima della fiocinata.
Successivamente ripeto qualche altro tuffo sulla stessa tana, collezionando in rapida successione due padelle su altrettante corvine giudicate un po' più piccole di quella catturata precedentemente. Poi la corrente aumenta d'intensità e non riesco più a ritrovare la tana... E la pescata finisce. Ma va benissimo così lo stesso: per quanto l'unica preda di un'intera battuta, un bel pesce "sudato" è sempre una soddisfazione.